Questa pagina contiene la sintesi dei primi tre libri scritti da Vadim Zeland sul Transurfing:
-Lo Spazio delle Varianti
-Il Fruscio delle Stelle del Mattino
-Avanti nel Passato
L'intenzione
-Lo Spazio delle Varianti
-Il Fruscio delle Stelle del Mattino
-Avanti nel Passato
L'intenzione
La realtà non è unica e semplice, ma è molteplice. Le linee di realtà differenti sono infinite e l'anima vaga dall'una all'altra, guidata dalla ragione. Nei sogni, la ragione guida l'anima ovunque voglia, senza limiti. In linea di principio potrebbe accadere anche nella realtà, ma nella realtà ogni transizione voluta dalla ragione va al rallentatore: la realtà, rispetto al sogno è gravata da un'inerzia molto maggiore.
Un po' come muovere un oggetto nell'aria oppure in un liquido molto viscoso: la realtà è un po' come il liquido molto viscoso, la ragione può muoversi ma dovrà accettare un'inerzia e dunque una lentezza decisamente maggiori.
Se la ragione può scegliersi la sua realtà a piacimento esattamente come in un sogno lucido, perché non riusciamo a materializzare la realtà che vogliamo? Per due motivi:
-l'ansia con cui si desidera una certa realtà e la paura di non conseguirla creano dei "potenziali negativi" (potenziali superflui di importanza) che remano contro
-proprio a causa della lentezza (dovuta all'inerzia) di cui si trattava prima, spesso non si da tempo alle cose di accadere e si abbandona di innaffiare la pianta prima che dia i suoi frutti, convinti che non li darà mai.
Questi due motivi sono creati dai desideri. Il desiderio è quell'insieme di paure, nervosismo, pensieri ricorrenti ed ossessivi che noi creiamo attorno a ciò che bramiamo. L'intenzione, invece è qualcosa di puro: è la pura azione determinata al raggiungimento di un fine, senza paure senza pensieri. L'intenzione ci avvicina alla nostra meta il desiderio crea dei potenziali superflui che poi le "forze equilibratrici" presenti nella realtà dovranno compensare allontanandoci da ciò che desideriamo.
Il desiderio è diretto verso il fine, mentre l'intenzione si traduce nel processo per arrivare al fine. Il desiderio è rabbioso, mentre l'intenzione e operosa, calata nel qui ed ora. L'attesa, l'impazienza, le perplessità (in sostanza, il desiderio) tolgono energia.
In realtà esistono due tipi di intenzione:
-l'intenzione interna: cioè quelle azioni materiali che, nel quadro delle leggi fisiche del mondo cercano di raggiungere un determinato fine
-l'intenzione esterna: in un ambito metafisico è la scelta del tipo di mondo che si vuole.
L'intenzione interna: insisto affinché...
L'intenzione esterna: si sono venute a creare delle circostanze tali per cui... oppure: si dà il caso che...
La differenza è enorme. Nel primo caso voi intervenite attivamente sul mondo per fare in modo che esso ceda alla vostra volontà. Nel secondo caso occupate la posizione di un osservatore esterno, tutto avviene secondo la vostra volontà ma è come se accadesse in modo autonomo. Non fate ma scegliete una variante di realtà che esiste già: non ha senso costruirla perché esiste già. Voi non cambiate nulla, ma scegliete. Il volo nel sonno avviene proprio secondo la formula: "si dà il caso che io voli" e non "insisto per volare".L'intenzione interna aspira al fine direttamente, facendosi strada a gomitate. L'intenzione esterna è finalizzata al processo di realizzazione autonoma del fine. Quindi non si affretta a raggiungere fine, sa di averlo già in tasca.
L'intenzione interna lotta per rompere un muro; l'intenzione esterna sa che quel muro si romperà.
Ma come si fa a sviluppare l'intenzione esterna? Non esiste un metodo, perchè è un atteggiamento mentale, è uno stile di vita. Il punto è vivere di intenzione esterna, vivere in uno stato di fiduciosa concordia col mondo. La vostra anima e la vostra ragione devono concordare sull'intenzione esterna...
L'intenzione esterna si manifesta quando anima e ragione concordano. Il problema è che concordano molto più facilmente su scenari foschi e disfattisti piuttosto che su scenari felici. E' il disfattismo che unisce anima e ragione e fa ad esse generare un'intenzione esterna distruttiva e non costruttiva. Dunque non si deve gonfiare di importanza l'evento desiderato per non creare potenziali negativi e si deve rimuovere tutta la negatività dal nostro modo di vedere il mondo per non generare un'intenzione esterna distruttiva. La vera sfida del transurfer è questa: essere spontaneamente portato ad avere anima e ragione che puntano verso felicità e positività. Ma come fare a raggiungere questa spontaneità verso l'ottimismo. Zeland non lo dice, limitandosi a sottolinearne l'importanza. Oggi questo problema è superato grazie al Final Transurfing, una serie di strumenti scientifici di provata efficacia in grado di riprogrammare la mente e trasformarla in una potente fabbrica di intenzioni esterne potentemente orientate alla positività!
Le diapositive
Per spronare l'intenzione esterna verso il vostro obbiettivo la via migliore è quella di usare le "diapositive" ovvero immagini mentali nelle quali "brillate in tutto il vostro splendore" Rendetele vivaci ed arricchitele sempre di nuovi dettagli. A forza di farvele girare in tensa avranno sempre più forza ed indirizzeranno l'intenzione esterna in modo sempre più efficace.
Non date importanza al fine e piantatela di controllare con ansia quale piega stanno prendendo gli eventi: per arrivare al vostro fine dovete seguire un sentiero attraverso lo spazio delle varianti...fatto di una catena di step chiamata catena di transfert. Se vivete le transizioni nello spazio delle varianti con ansia non andrete da nessuna parte. Lo spazio delle varianti è il vostro tassista: voi gli avete detto dove volete andare, ma adesso dovete fidarvi di lui e non stare sempre a tormentarlo con la vostra diffidenza. Amate le strade attraverso le quali vi conduce!
"La diapositiva del fine definisce il vettore della corrente delle varianti" La diapositiva non è qualcosa dche dovete vivere dal di fuori ma dal di dentro: cosa fate quando il fine è stato raggiunto cosa pensate, in quali attività quotidiane siete coinvolti, cosa provate? Non dovete pensare ai mezzi ma solo al risultato finale.
Potete far girare la diapositiva nella mente a volontà ma se volete risultati forti deve accadere per almeno mezz'ora la giorno. Un effetto di rinforzo si può avere se immaginate contemporaneamente alla diapositiva, due flussi di energia che partono dalla vostra pancia, uno verso il basso ed uno verso l'alto.
Il frame è un ritaglio della diapositiva, un piccolo elemento che caratterizzerà la vostra vita una volta che l'obbiettivo sarà raggiunto (può essere il tipo di orologio che indosserete....) fatelo girare nella mente: è una mini diapositiva più pratica. Potete anche dargli un titolo se vi è più comodo. Per rinforzare il frame, quando lo pensate potete immaginare che dal vostro corpo si espanda una potente onda d'urto energetica.
Anima e ragione
La ragione coi suoi pensieri schiaccia la spontaneità dell'anima. Ma voi dovete mettervi in contatto anche con l'anima, non solo con la ragione. Quando la ragione è distratta inserite nella vostra mente la diapositiva ed imparate a sentire le sensazioni che l'anima vi comunica: imparerete a relazionari con la vostra parte più spontanea. Questo vi consentirà di far dialogare anima e ragione: solo quando sono d'accordo si manifesta l'intenzione esterna! Trovate un accordo tra loro su un terreno che vi conviene e vi piace e tutto verrà da solo.
I fini e le porte
Rinunciate a prepararvi all'incontro col mistero e con le possibilità offerte dallo spazio delle varianti. Se voi amate tutto ciò che viene senza dare particolare importanza a nulla rimuoverete ogni ostacolo al transito nello spazio delle varianti sino a giungere a quel particolare mondo che desiderate.
Il fine verso cui ci si muove è il nostro o quello creato da un altro? Se è quello creato da un altro allora siamo vittime di un pendolo. I pendoli sono grumi di pensiero partoriti da un gruppo di uomini, ma che ormai vivolno di vita propria e schiavizzano chi li segue. Un partito politico, una confessione religiosa, ovunque un gruppo di persone dica (o anche sostenga implicitamente) "qui da noi si fa così e si ragiona così" c'è un pendolo. I fini altrui, quelli che inseguiamo quando incappiamo in un pendolo, non ci daranno mai la felicità, ma ci svuoteranno di energia.
Energia
"Io non voglio e non spero, sono intenzionato."
Smettete di regalare energia ai pendoli ma potenziate la vostra energia dell'intenzione grazie alla consapevolezza che le cose andranno sempre meglio ed hanno già iniziato. Sentite la vostra energia dell'intenzione che cresce ed imparate ad ampliarla abituandovi a scorgere con un occhio di falco tutti gli aspetti positivi di ciò che vi circonda e che il mondo vi dona. Quando avete tanta energia dell'intenzione gli altri verranno spontaneamente ad abbeverarsi alla vostra fonte di energia. Questo è il magnetismo esercitato dai leader. Diversamente dai pendoli che consumano la vostra energia e che dovete evitare, le persone che attratte da voi vengono a beneficiare della vostra energia non la consumano.
I Principi del Transurfing
1) Consapevolezza. Verificate di non essere assoggettati ad un pendolo che determina dall'esterno i vostri desideri.
2) Ridimensionate l'importanza, il prestigio, la necessarietà che attribuite alle cose. Sono causa di desiderio e dunque di potenziali negativi
3) Accettate l'insuccesso. Ogni cristallizzazione di pensiero è un ostacolo al fluire nella corrente delle varianti. Siccome ciò che è accaduto non è conforme a ciò che avevate voluto, non è necessariamente un male. Imparate a trovare i lati positivi e scivolerete con più efficacia nella corrente delle varianti. Imparate ad accettare anche l'apparente fallimento con gioiosa meraviglia! Ciò potenzierà la vostra energia.
4) Tenete pronto un piano b e non puntate tutto su uno scenario. Siate fluidi.
5) Proiettate nella vostra mente la diapositiva. Zittite la ragione e fate che l'anima possa parlare. Prestate attenzione a come anima si rapporta a ogni tipo d'informazione che riceve. A un certo punto esclamerà: "Ecco! E' proprio questo che mi serve!" ... "Sì, voglio proprio questo!" L'anima canta e la ragione, soddisfatta, si frega le mani.